Wicked is good.
Storyline (what gladers know)
 Immaginate che ogni vostro ricordo sia scomparso dalla vostra mente e che vi siate risvegliati in un mondo completamente sconosciuto. Da soli. E senza via d'uscita. Che emozioni provereste? Terrore, sicuramente. Panico, anche. Sgomento, sorpresa, ansia, paura. Potrei stare a citare varie sensazioni, ma nessuna riuscirà mai a descrivere con esattezza quest'esperienza. Svegliarsi in un posto del tutto sconosciuto, senza alcun ricordo se non il proprio nome... Dev'essere terribile, vero? Eppure questo è quello che è capitato a Spencer, un ragazzo come tanti, che si risvegliò in una scatola. Quando aprì gli occhi, e la luce del sole risplendette sulle sue pupille, credette di essere morto. Quello era il paradiso? Si sentiva come se qualcuno avesse deciso di premere il tasto "reset" sulla sua vita. Proprio come in un videogioco: quando la partita termina, si eliminano tutti i dati, per poi ricominciare. Ma ben presto, si accorse che quel posto era tutt'altro che il regno celeste: si sentiva troppo vivo per essere morto. Fu difficile per lui, più di chiunque altro. Ritrovatosi in quel posto, da solo, senza che nessuno gli avesse detto perchè fosse lì e a quale scopo. Inizialmente era solo lui, ma poi ne arrivarono altri: ragazzi, dai dodici ai diciotto anni, ogni mese arrivavano da quella che aveva soprannominato scatola, tutti senza alcun ricordo. Il posto nel quale erano collocati, assunse il nome di Radura e di conseguenza, i ragazzi che la abitavano, vennero chiamati Radurai. Spencer assunse il ruolo di capo, e grazie all'aiuto dei Radurai, riuscirono a costruire un casolare, un macello e piantarono gli orti. La vita, nella Radura, tutto sommato, trascorreva tranquilla.
Eppure, nessuno avrebbe mai immaginato cosa ci fosse oltre le mura di questa stessa: fuori dalla Radura c'era un intricato labirinto formato da otto sezioni ma non era, essenzialmente, questo il peggio. C'erano creature orribili, composte da pezzi metallici aggregati fra loro, simili a dei ragni un po' troppo cresciuti, che soprannominarono Dolenti. Quest'ultimi, fortunatamente, uscivano solo di notte, ed ecco svelato il mistero del perchè i muri della Radura si chiudevano, tenendo al sicuro i Radurai nelle ore notturne. Non avevano idea del meccanismo che riuscisse a far spostare quelle mura di pietra ma non persero neanche troppo tempo a cercare di capirlo: avevano cose ben più importanti e pericolose da affrontare. Scoprirono a loro spese cosa succedeva se si veniva punto da un Dolente: queste creature avevano una specie di pungiglione che iniettava nel corpo della vittima un potente veleno. Questo veleno provocava un dolore inaudito, portava alla pazzia e anche alla morte. Alcuni ragazzi presero a morire durante queste spedizioni e allora ci fu bisogno di innaugurare le FacceMorte, ossia il cimitero della Radura, situato nei pressi dei boschi. Quando cominciarono ad esserci i primi morti, Spencer si sentì in dovere di imporre la regola del non avventurarsi oltre le mura, eccezione fatta per i Velocisti, cioè i ragazzi incaricati di uscire ad esplorare il Labirinto. Questi ultimi tracciavano mappe continuamente perchè, purtroppo, si accorsero che ogni notte il Labirinto cambiava. Ben presto, esplorando il labirinto, si accorsero che su delle targhette di metallo vi era incisa la scritta: "Indice Violenza Ospiti." Era ormai chiaro che si trattava di un Test nel quale loro erano i partecipanti. A confermare questa teoria c'erano delle lucertole con su scritto, CATTIVO, che li spiavano attraverso i loro occhi. La Scatola era una sorta di ascensore che da un tunnel sotterraneo portava fino alla radura. Era come se le provviste e i fagiolini venissero caricati dal centro della terra e mandati in superficie. Una volta al mese la Scatola portava loro rifornimenti, cibo e tutto ciò che non riuscivano a produrre da se. Tra queste Provviste, vi era l'antidoto alla puntura dei Dolenti. Questo rimedio, se somministrato in tempo, provocava quella che venne chiamata la Mutazione: un momento anticipato dallo svenimento, nel quale al malcapitato tornavano alla mente eventi del suo passato. Queste persone che li collocarono nella Radura, vennero soprannominati Creatori. Il fatto che gli fornissero provviste, però, fece riflettere tutti: forse non volevano che morissero, o almeno non tutti. E allora perché mandarli in quel posto? Si trattava di un semplice gioco per divertimento, nel quale i Radurai erano le pedine, oppure si trattava di una lotta per la sopravvivenza, dove solo il più forte poteva sperare di uscirne vincitore? La verità certa, però, è che tutti desiderano uscire da lì e che in un anno, non hanno ancora trovato indizi.
✖ The Beginning.
"Day one, Greenie. Rise and shine"
"Cominciò la sua nuova vita tirandosi in piedi, circondato da un buio freddo e da un'aria viziata, che sapeva di polvere. Udì un rumore sferragliante, metallico. Un fremito violento scosse il pavimento sotto i suoi piedi. Il movimento improvviso lo fece cadere. Poi si trascinò all'indietro, a gattoni, con la fronte imperlata di sudore nonostante l'aria fredda. Battè la schiena contro una parete di metallo duro contro cui scivolò fino a incontrare l'angolo della stanza. Si lasciò cadere sul pavimento e tirò le gambe al petto, stringendole forte, nella speranza che gli occhi si abituassero all'oscurità. Con un altro scossone, la stanza salì di botto verso l'alto, come fosse un vecchio ascensore nel pozzo di una miniera.
Suoni stridenti di catene e pulegge echeggiarono nella stanza, come macchinari di una vecchia acciaieria, rimbombando tre le pareti con un cupo gemito metallico. L'ascensore buio salì, oscillando avanti e indietro, rivoltando lo stomaco ormai inacidito dalla nausea del ragazzo. Poi si sentì pervadere i sensi da un odore di nafta bruciata che lo fece stare anche peggio. Voleva piangere, ma non trovava lacrime. Riusciva solo a starsene seduto lì, da solo, in attesa. Mi chiamo Thomas, pensò. Quella... quella era l'unica cosa che riuscisse a ricordare riguardo alla sua vita.
Non capiva come potesse essere possibile. La sua mente funzionava senza problemi e stava cercando di fare supposizioni sul luogo e sulla condizione in cui si trovava. I suoi pensieri furono inondati dalla consapevolezza di fatti, immagini, ricordi e dettagli che riguardavano il mondo e il suo funzionamento. Si figurò la neve sui rami degli alberi. Una corsa lungo una strada coperta di foglie. Lui che mangiava un hamburger. La luna che illuminava pallida un campo erboso. Nuotare in un lago. Una piazza cittadina trafficata e popolata da centinaia di persone affaccendate.
Tuttavia, non sapeva da dove venisse o come fosse finito in quell'ascensore buio, o chi fossero i suoi genitori. Non sapeva neanche quale fosse il suo cognome. Nella sua mente guizzò una serie di immagini di persone, ma erano irriconoscibili, i volti sostituiti da inquietanti macchie di colore. Non riusciva a pensare a una sola persona conosciuta o a ricordare una conversazione. La stanza stava proseguendo la sua oscillante ascesa e Thomas ormai non si accorgeva più del continuo sbatacchiare delle catene che lo stavano portando in alto. Passò molto tempo. I minuti divennero ore, anche se era impossibile dirlo con certezza, perchè ogni secondo pareva durare in eterno. No, invece. lui sapeva che le cose non stavano così: a naso poteva dire di essere in movimento al massimo da mezz'ora.
Era strano, ma sentì che la sua paura veniva spazzata via di colpo, come uno sciame di moscerino portato via dal vento, e che veniva sostituita da un'intensa curiosità. Voleva sapere dove si trovasse e cosa stesse accadendo. Con un cigolio e poi un tonfo sordo, la stanza smise di salire. Il cambiamento improvviso sbalzò Thomas dalla sua posizione accucciata e lo scagliò all'altra parte della stanza, sul pavimento duro. Si alzò in piedi annaspando e si accorse che la stanza stava oscillando sempre meno, fino a fermarsi. Calò un grande silenzio. Passò un minuto. Ne passarono due. Thomas guardò in tutte le direzioni, ma vide solo buio. Tastò di nuovo le pareti, in cerca di una via d'uscita. Ma non trovo nulla, solo metallo freddo. Brontolò per la frustrazione e l'eco del suo gemito si diffuse nell'aria, come un funesto lamento di morte. Poi scemò e tornò a regnare il silenzio. Thomas gridò, chiamò aiuto, battè i pugni contro i muri. Niente.
Tornò di nuovo nell'angolo, incrociò le braccia e rabbrividì, sentendo risalire la paura. Sentiva un tremito preoccupante nel petto, come se il suo cuore volesse fuggire, uscirgli dal corpo. « Qualcuno... mi... aiuti!» gridò. Ogni parola gli scorticava la gola. Un rumore metallico secco, forte, risuonò sopra la sua testa e Thomas inspirò, stupefatto, mentre sollevava lo sguardo. La luce squarciò il soffitto della stanza aprendo una linea dritta, che si allargò davanti agli occhi del ragazzo. Un suono acuto e stridente rivelò una doppia porta scorrevole che qualcuno stava aprendo a forza. Dopo tutto quel tempo passato al buio, la luce era come una pugnalata negli occhi. Thomas distolse lo sguardo, coprendosi il viso con entrambe le mani. Sentì dei rumori provenire dall'alto, delle voci. Si sentì strizzare il petto dalla paura.
« Guardate quel pive.» « Quanti anni ha?» «Sembra una sploff con una maglietta sopra.» « Sei tu la sploff, faccia di caspio.» « Ragazzi, che gran puzza di piedi c'è, laggiù!» « Spero ti sia piaciuta la gita a senso unico, Fagio.» « Non c'è biglietto di ritorno, fratello.» Thomas fu investito da un'ondata di confusione che si ricoprì subito di bolle di panico. Le voci erano strane e riecheggianti. Alcune delle parole gli erano del tutto estranee, mentre altre erano famigliari. Costrinse gli occhi a adattarsi e li strizzò per rivolgere lo sguardo verso la luce e le persone che stavano parlando. All'inizio vide solo delle ombre che si muovevano, ma presto si trasformarono in sagome di corpi; persone chine sul buco nel soffitto, che lo stavano guardando e indicando.
Poi, come se la lente di una macchina fotografica fosse finalmente riuscita a metterli a fuoco, i visi divennero nitidi. Erano ragazzi. Tutti, chi più piccolo, chi più grande. Thomas non sapeva cosa si fosse aspettato, ma la vista di quei volto lo sconcertò. Erano solo adolescenti. Ragazzini. Una parte della sua paura svanì, ma non abbastanza da calmare il cuore che batteva ancora all'impazzata.
Qualcuno calò una corda dall'alto, con il capo legato a formare un grosso anello. Thomas esitò, poi vi mise il piede destro e si aggrappò stretto alla corda mentre veniva strattonato verso l'alto. Alcune mani si allungarono verso di lui, tante mani, che lo presero per i vestiti e lo tirarono su. Il mondo parve cominciare a girare, una nebbia turbinante fatta di visi, colori e luci. Una tempesta di emozioni gli torse le budella, rovesciandole e poi stirandole. Voleva strillare, piangere, vomitare. Il coro di voci si era zittito, ma mentre veniva tirato con violenza oltre il bordo affilato della scatola buia, qualcuno parlò. E Thomas capì che non avrebbe mai dimenticato quelle parole. «Piacere di conoscerti, pive.» disse il ragazzo. «Benvenuto nella Radura.»"
Best Characters of the month ♥
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BEST QUOTES OF THE BOOKS.♥ _______________________________________________________ "Shouldn't someone give a pep talk or something?" Minho asked, pulling Thomas's attention away from Alby. "Go ahead," Newt replied. Minho nodded and faced the crowd. "Be careful" he said dryly. "Don't die." _________________________________________________________ I promised him!" he screamed, realizing even as he did so that his voice was laced with something wrong. Almost insanity. "I promised I'd save him, take him home! I promised him!" _____________________________________________________ "Holy crap, I’m scared.” “Holy crap, you’re human. You should be scared." _____________________________________________________ "If you ain’t scared… you ain’t human." ______________________________________________________ "Just follow me and run like your life depends on it. Because it does."
Wanna Role? ✖ ✖
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Are you ready?
Benvenuti nel Wicked is Good | The Maze Runner GDR ; un gdr ambientato nel mondo creato da James Dashner.
"Great, now we are all bloody inspired"
Glad you came - Timeflies
Storyline (what gladers don't know) È l'anno 3000, e la Terra non è quella che conosciamo noi. Molti anni prima, inspiegabili catastrofi sono avvenute una dietro l'altra. Un nuovo germe ha decimato la popolazione mondiale. Gli sventurati colpiti dal virus sono abbandonati alla loro sorte. Con il passare dei giorni, i soggetti contaminati, impazziscono; La CATTIVO è un'associazione creata allo scopo di prelevare bambini sani e metterli alla prova in questo labirinto che altro non si tratta di un mondo fittizio. Chi non riesce a superare la prova, viene semplicemente abbandonato al proprio destino.
Welcome to the real world!
TV series of the month.♥ _________________________________ The Shannara Chronicles; (fantasy/post-apocalittico) __________________________________ Scream Queens; (Horror/Umorismo Nero)
News (10.03) Riapertura ufficiale del gdr;
Eventi in programmazione
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WELCOME GLADERS!♡ Finalmente possiamo ufficializzare l'apertura del GDR! ヽ(*´з`*)ノ Prontissimi ad accogliere tutti a braccia aperte! C'è tanta voglia di mettersi a lavoro (?) e tanti biscottini appena sfornati da regalare ai nuovi arrivati. Lo so che siete già tentati di iscrivervi, DONT WORRY, i biscotti ci sono! (?)